SERIE A, IL LENTO MORIRE DELLA PANCHINA DELL`INTER


In casa Inter è crisi di gioco e di risultati. Thohir sostituirà Mazzarri.
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Milano, 11/11/2014 -


Fiducia a termine per Mazzarri all’Inter. Ma quanto deve ancora durare questo stillicidio dal sapore di un’agonia senza fine. L’ambiente è depresso, i tifosi che sono ancora ancorati al triplete di Mourinho, non sopportano più certe dichiarazioni di Mazzarri che, talvolta, non sa neanche più che cosa dire. La realtà è che la forza dell’Inter attuale è questa, una squadra che ha grandi limiti dal punto di vista tecnico, associati all’endemica carenza di una rosa priva di qualità. Il ribaltone è vicino e molto probabilmente si concretizzerà se non dovessero arrivare buoni risultati dal prossimo derby e dalla successiva partita contro la Roma. A pagare sarà Mazzarri ma anche il direttore sportivo Ausilio, che dopo l’addio di Milito, Zanetti e Cambiasso, non è stato in grado di organizzare una squadra all’altezza della situazione. Eccezion fatta per Dodò, un giocatore che è l’unico valore aggiunto di questa squadra. Per il resto, su Appiano Gentile ristagna una spessa coltre nebbiosa. Vidic, arrivato a parametro zero, ha arrecato più danni che benefici. M’Vila sempre fuori forma, non ha dato alcun contributo in campo e Medel che è arrivato come vero e proprio colpo di mercato, ha deluso ogni aspettativa. Obi, Berni, Mbaye, e Krihn, che sono rientrati dal prestito, sono stati una vera e propria delusione. Poi c’è Osvaldo. Il giocatore che è stato richiesto espressamente da Mazzarri, dopo un inizio dalla parvenza positiva si è infortunato, e non è dunque giudicabile a causa della sua lunga mancanza dal campo. In tutto questo bailamme di valutazioni che sono state errate dalla società, non sappiamo in percentuale quanto ci sia di responsabilità della parte tecnica. Sicuramente le colpe sono da imputare in primis al direttore sportivo Ausilio, poi alla squadra e ai suoi giocatori che sono davvero mediocri dal punto di vista tecnico. Mazzarri ha le sue colpe, tuttavia, non possiamo non ricordare che nel calcio se non hai dei campioni nemmeno il più grande allenatore al mondo riuscirebbe a portare la sua squadra a primeggiare. Ma c’è anche un altro problema imputabile alla società nerazzurra, ed è il cambio societario in corsa. Massimo Moratti ha lasciato la sua azienda calcio ed è subentrato Erik Thohir, un presidente venuto da lontano, troppo lontano per conoscere le problematiche del nostro calcio inerenti agli atleti, ma soprattutto agli uomini che ne fanno parte. In realtà, questo tergiversare del presidente Thohir che aspetta a licenziare Mazzarri, non è proprio un fatto positivo per Mazzarri, la squadra e l’ambiente dei tifosi. E’ semplicemente il timore di sborsare altri quattrini mettendo a libro paga un altro allenatore e continuare a pagare a vuoto Mazzarri fino alla scadenza del suo contratto. Insomma la gatta è dura da pelare, ma una cosa è certa; in casa Inter non si può andare avanti così ancora a lungo. Si presume che il tecnico toscano venga sostituito sulla panchina nerazzurra con Stefano Vecchi, l’attuale allenatore della Primavera. Naturalmente sarebbe una decisione dettata dal momento, che ha il sapore di un qualcosa di momentaneo per arrivare a giugno. Ma i nomi importanti più ricorrenti, sono quelli di Sinisa Mihajlovic, di Roberto Mancini, ma anche di Walter Zenga. Vedremo cosa accadrà nel prosieguo di questo campionato nebuloso dell’Inter. Al momento, all’orizzonte non s’intravvede alcuna schiarita. Evidentemente la tempesta è ancora in corso e la quiete tarda ad arrivare.

Salvino Cavallaro





Salvino Cavallaro